Se guardi con attenzione gli scaffali di un supermercato, vedrai che ci sono diversi prodotti la cui etichetta può leggere “senza olio di palma”. Cosa significa questo?
Per cominciare bisogna sapere cos’è questo tipo di olio, che viene prodotto attraverso i frutti della palma africana Elaeis guineensis ed è attualmente uno dei principali oli utilizzati per la produzione alimentare e cosmetica.
Tuttavia, e grazie al nuovo regolamento europeo 1169/2011 sull’informazione alimentare fornita al consumatore, l’etichetta alimentare deve specificare la sua presenza (o in questo caso la sua assenza), sebbene in precedenza potesse essere camuffata come “oli vegetali”.
E se in etichetta viene indicata la mancanza di olio di palma, vuol dire che è un buon segno? Sì infatti se analizziamo nel dettaglio di cosa è fatto l’olio di palma, vediamo che è costituito per lo più da acidi grassi saturi.
Ad oggi sappiamo che non tutti gli acidi grassi saturi sono dannosi per la nostra salute poiché all’interno di questo gruppo ne esistono diversi tipi, ma nello specifico l’olio di palma è molto ricco di acido palmitico (da cui prende il nome), e questo acido si è dimostrato essere malsano perché legato a diverse patologie come aumento del rischio cardiovascolare, grasso viscerale, diabete, cancro…”, chiarisce il nutrizionista.
Non un punto a favore dell’olio di palma
Il problema principale dell’olio di palma sono i sottoprodotti che si formano nel suo processo di raffinazione (a cui viene sottoposto per migliorarne le caratteristiche organolettiche), poiché queste sostanze sono molto dannose per la salute; sono composti cancerogeni.
Tra tanti aspetti negativi, è difficile pensare che l’olio di palma abbia qualche tipo di beneficio per la nostra salute e, in effetti, non è così.
A quanto pare, se vivessimo in un paese tropicale che produce questo olio e il suo formato era extra vergine, potremmo considerarlo un’opzione ma vivere in Italia e avere olio extra vergine di oliva, che è l’olio di altissima qualità che possiamo trovare nel nostro Paese, non ha senso usarlo o considerarne il consumo.
Allo stesso tempo, come abbiamo detto sopra, nessuno compra l’olio di palma per cucinare, ma è presente negli alimenti raffinati che, oltre all’olio di palma, contengono zuccheri, farine di scarsa qualità, ecc., quindi evitate di consumare questo tipo del cibo “ci fa in modo diretto di non consumarlo”.
Questo tipo di olio, che sembra essere un disservizio per la nostra salute e per l’ambiente, viene spesso utilizzato per realizzare alimenti ultralavorati, come merendine e torte, prodotti precotti, merendine e patatine fritte, creme e creme spalmabili.
Il grande utilizzo é giustificato dalle sue due qualità principali: è più economico rispetto ad altri grassi vegetali come olio di cocco o olio extra vergine di oliva (di qualità superiore) e dalla sua versatilità nella produzione alimentare poiché rimane solido a temperatura ambiente, che consente per dare consistenza e untuosità al cibo.